POESIA DI ANDREUCCIO TREDICENNE*
Inarrestabile e inesorabile
la pioggia precipita dall'alto
e toccando il suolo
ticchetta in modo monotono
quasi a tenere il ritmo dei secondi.
Gli ultimi secondi di Roncegno.
La terra sprigiona un umido odore
che sembra cancellarmi definitivamente
la parola estate dalla mente.
Gli occhi rigonfi fanno trasparire lievemente
il mio dispiacere che si rinnova sempre più forte
ogni goccia che cade,
ogni secondo che passa, ogni nota,
che la dolce canzone dello stanco juke box,
mi accarezza le orecchie.
Pensieri diversi mi giungono,
ricordi lontani si intrecciano.
Ecco intravedo la corriera, è ora di andare.
I miei pensieri piombano nel buio.
I miei amici mi salutano
io li guardo ma non li ascolto.
Sento solo il ticchettio monotono della pioggia
che sembra scandi: è finita l'estate.
*Testo trovato da Alessandrino nella sua casa di via Spontini, dimenticato dall'autore.